HONDA TRANSALP 700

Il suo vero nome completo sarebbe Honda Transalp XL 700 VA ABS.

Cosa mi ha portato a questo secondo acquisto da affiancare alla BMW ? La voglia di percorrere ancora qualche strada bianca, sterrati facili, che mi portino lontano. Per essere solo io e il nulla, la natura, in solitudine.

Meta: per ora Marocco a settembre 2020

Ma veniamo alla genesi: per l’acquisto trovo, dopo alcune ricerche, un modello del colore che cerco, bianco-blu con cerchi oro, e con gli accessori che cerco, con pochi km (18.000 km) e al prezzo giusto (3.900 euro), comprese le borse laterali di plastica che ho venduto subito per 200 euro. Diciamo quindi 3.700 euro.

Prima foto !

Prima preparazione:

  1. gomme Heidenau (quelle erano anche loro già comprese, e le ho subito messe da parte, montando per il primo inverno della Continental di cui non sono pienamente soddisfatto);
  2. paramotore GIVI, filtro aria K&N (anche loro già compresi nel prezzo di acquisto);
  3. paramani di metallo Barkbusters, fari di profondità su staffe SW-Motech, parabrezza alto Honda originale, bauli laterali GIVI Dolomiti da 36 l, scarico diretto Leovinci (niente catalizzatore), silenziatore MIVV Suono, centralina DynoJet;
  4. e ancora: molle anteriori non lineari HiperPro, freni a disco Braking ant/post (pastiglie sinterizzate solo all’anteriore);
  5. tubi treccia ad hoc per l’impianto frenante (realizzati su misura personalizzati, semplificando il circuito, ma mantenendo il sist ma Abs e la frenata combinata);

Seconda preparazione: mentre metto a punto gli ultimi dettagli (modifica al passaggio del primo tratto del tubo freno in treccia, riser al manubrio), procedo con l’analisi di quanto è necessario per un lungo viaggio in Africa. Ed ecco quindi: camere d’aria rinforzate, cinghia traino, due taniche da 5 l per ulteriore benzina, toppe e leve smontagomme, borse stagne porta attrezzi da attaccare alle barre paramotore sull’anteriore, leve e cavi di ricambio.

Terza preparazione: riser manubrio maggiori ma soprattutto rialzi delle sospensioni anteriori e posteriori tramite particolari in acciaio.

Un gran bel risultato

E ora parliamo del passato, cioè dei primi Transalp 600 e 650, soppiantati da questo 700 nel 2008 (primo dei quattro anni di produzione di quest’ultimo modello) e delle differenze. I detrattori del Transalp 700 hanno sempre detto, fin dalla sua uscita, che c’erano tre problemi: l’iniezione invece dei carburatori e l’Abs non disinseribile. Sull’iniezione devo essere fermo: con un buon filtro per la benzina (calza Guglatech nel serbatoio) e buoni filtri aria, il problema della pulizia degli iniettori in territori polverosi è quasi nullo secondo me. Resta invece il vantaggio dell’iniezione, che ti permette di avere una carburazione ottimale ad ogni altitudine. Per l’Abs non disinseribile, invece, ho fatto riportare con un interruttore sul cruscotto il fusibile dell’impianto, così da disabilitarlo quando serve.

Il terzo problema, la ruota anteriore da 19 invece che da 21, spero non mi condizioni troppo nella guida. Ma – ricordo – non devo andare sulla sabbia… solo un po’ di pista.