Calderara di Reno, una corsa spaiata

Senza Bobo (c’è la Roma allo stadio in anticipo quindi non può venire a correre).
In compenso arriva Gianni amico di Lorenzo. Una simpatia immediata.
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Il gelo ovunque copre i campi e spacca i polmoni. Decidiamo di fare la 12. Ma al sesto li lascio andare via, mentre io alterno momenti di corsa ad altri al passo. Che fatica… riprendere forma.
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Alla fine due bei pacchi di pasta e una lezione su come gli altri maschi italiani piegano le mutande.
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3 risposte a “Calderara di Reno, una corsa spaiata”

  1. Poco sarcasmo sul senso di piegatura delle mutande perchè è su questi fondamentali che si poggia la quiete, la pace e la devozione familiare.
    Potremmo scrivere un saggio a due mani su quanto è saggio piegare le mutande in senso lato.

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