Cuba – primi giorni a Havana (7,8,9 agosto 2016)

Habana, così si chiamava all’origine.


Il primo pomeriggio appena atterrati e l’indomani (8/8/2016), sono stati faticosi. L’umidità, il caos, la differenza di orario, rendono noi e i bambini stanchi e nervosi.
L’Havana Veja, dove risiediamo in via Chacón, riserva vie sporche e acquitrinose. Al mattino le puliscono, ma ad ogni angolo alcune immondizie rimangono. Gli odori e la miseria sono forti. Ma anche la voglia di riscatto, e dove possono i cubani di Havana danno il meglio.


Le piazze sono piene di riferimenti storici, chiese e portici. Appena si abbandonano le vie dove risiedono i cubani, si aprono a noi scorci storici bellissimi, e tenuti con poco, in perfetto stato. Orgoglio cubano.




I vecchi cannoni vengono usati per delimitare le vie pedonali.

Giacomo si interessa a ciò che vede anche se a volte ci confessa la sua malinconia per gli amici lasciati a Bologna.

Gli scorci della vecchia città uniscono il fascino delle cose abbandonate e trascurate, con il ricordo dei vecchi quartieri spagnoli.
Altre viste della capitale:




Al pomeriggio scrosci d’acqua ci fanno rifugiare in camera.
Due giorni intensi.

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