Parastrappi e ruota posteriore

Guardo e sorrido. Sono chiuso in casa ma posso fare i miei lavori alla moto. Non male, dai!

Dov’è di casa la felicità? Nelle grandi cose? O nelle piccole soddisfazioni? A me piace vedere che sono stato in grado di superare i miei Pirenei o le mie paure. Non sono Annibale, ma un pneumatico può essere davvero difficile da riparare, come condurre elefanti per tutto il sud Europa. Smonto il pneumatico, lavoro con le leve, estraggo e sostituisco la camera d’aria bucata, e infine la rimonto sul mio Transalp… “grani di felicità”. A ognuno le proprie soddisfazioni. Di questi tempi… una sana alternativa alla guerra con i figli per decidere chi va a buttare il pattume, pur di uscire di casa!

Ma bando alle chiacchiere, prendiamo la cassetta e via.

Innanzitutto i parastrappi vanno leggermente unti con grasso sintetico (grazie Luca), ed io ne ho dell’Arexons a base di teflon, quindi ok. Guanti e tanta delicatezza nel mozzo inserendoli uno alla volta nei loro piccoli alloggiamenti.

E poi la parte più fisica della questione: prima inserire la ruota nell’incavo del parafango, poi i distanziali sul perno ruota unto per farlo scorrere meglio, e infine la precisa regolazione della distanza del mozzo tramite i grani posteriori. Il tutto tenendo bene a mente la regolazione della catena che deve oscillare di circa 4 cm nel suo punto di massima escursione. Mi sembra di essere tornato a 17 anni quando lavoravo sul mio Gilera RX125 e dopo sul Rally 250.

Ed ecco un breve video della storia…

Ed ecco il risultato finale con relativo video del piccolo giro di prova finale !

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