Ci siamo. Vediamo di mettere un punto al discorso 2020 (no, non ho sbagliato anno).
Cerchiamo di capirci, non è facile per me. Nel senso che a volte si parte con dei sogni e si commettono errori. Errori non voluti, certo. Ma sono pur sempre delle sonore sberle, soprattutto se il sogno ti aveva portato a fare il passo più lungo della gamba.
Andiamo con ordine. Era settembre 2020, quello del virus. E la mia mente fantasticava da mesi di sensazioni di libertà negata e si nutriva allo stesso tempo di viaggi in solitaria in moto fatti in adolescenza. Sì a 17 anni con il mio 125 avevo viaggiato per oltre 1.100 km lungo tutta l’Italia per strade statali e provinciali. Da solo con la tenda.
Quindi a Settembre 2020 partivo solo con il Transalp 700, convinto di fare un giro epico, ripercorrendo le tracce del TET italiano, integrato con altri miei percorsi ricavati. Ero stato onesto, sapevo che era un giro lungo e che in 9 gg potevo cambiare idea, stancarmi o avere guasti. Quindi a parte i primi 4 o 5 gg non mi ero spinto a programmare le ultime tappe. Avevo la traccia, ma nessun obbligo temporale. E infatti non avevo prenotato da dormire oltre il 4° giorno.
E poi al terzo giorno il disastro, l’incubo. La moto che finisce nel burrone (si cappotta e si rompe le sovrastrutture) e il viaggio finisce con un rientro lemme lemme in autostrada, e la vendita della moto “traditrice”.
Ero abbattuto e l’unico modo per me di uscirne era di liberarmi di tutto quello che mi ricordava il sogno infranto, la delusione cocente, e quindi – coda tra le gambe – l’ho venduta. Non me ne pento affatto. E’ stato necessario per girare capitolo.
Le paure restano, i video di gente che corre vicino a precipizi mi mette ancora timore, ma l’idea di viaggiare da solo ora è cambiata. Ora le cose si fanno in gruppo, magari ristretto, ma con una mano in caso di problemi.
Ed ecco che così che arriva il Ténéré 700, si cambia MotoClub, si conoscono altre persone, si viaggia per giorni e giorni in Sardegna in gruppo con Claudio, si fa campeggio wild a 2000 metri e si partecipa a motoraduni e cavalcate off-road con amici come Ivan e Nicola.
Ci siamo… siamo allora giunti a Settembre 2021, esattamente un anno dopo quel burrone, e si prepara ora il viaggio che ho deciso di chiamare ALPI 2021 con Ivan.
E quindi eccomi con la fine di una preparazione della moto (vedi altri articoli) e l’inizio della preparazione di questo fantastico viaggio: portapacchi, prove di carico, materiale da campeggio, ecc. ecc.