Mi arrendo allo stress

Sono stanco. Tutti chiedono chiedono. Mi arrendo.


Cosa significa essere stressati? Semplicemente avere coscienza del fatto che si prova un disagio. Probabilmente ci sono persone che hanno stress addosso ma non lo “sentono”, salvo poi farsi venire un infarto all’improvviso.
Ecco io non voglio questo. “So” di essere stanco e quindi mi devo fermare.
Ma come? È risolvibile?
La canoa corre sul fiume ed io mi sento bersagliato da input esterni, e mentre rispondo e gestisco le aggressioni da fuori, la canoa avanza sulle rapide, una dopo l’altra, senza tregua.
Ok,ok. Figura patetica di stress. Ma mi è venuta e l’ho scritta.
Insomma mi sembra sempre che tutti mi chiedano, abbiano bisogno di qualcosa da me. Chi perché mi è figlio è va lavato, gestito, accudito, portato. Fa domande a cui vanno date risposte sensate. Non ha senso scappare, ammutoliti. Le risposte vanno date e devono essere lucide. Corrette. Loro crescono e noi li abbiamo messi al mondo.
Ma anche gli altri mi chiedono. E vuoi per la casa, vuoi per il fatto di vivere in una realtà sociale, in cui si devono pagare tasse, iscrivere figli, rinnovare documenti, rigirare, insomma fare sempre cose. E tu sei bloccato al lavoro, non riesci a smarcare le cose, a farle… Sì è questo il senso di impotenza che provo e contribuisce ad aumentare la sensazione di stress.
Sono bloccato in ufficio. E se prendessi giorni di ferie per smaltire le cose?
Sì devo farlo. Ma non parlo di ferie con la famiglia. No, sarebbe anche peggio. Altre cose (giuste) da fare e domande a cui rispondere.
No, devo proprio smarcare le cose che devo fare, devo farle da solo e non pensarci più. Liberarmene. Lo so poi ce ne saranno altre ma è così la vita.
E adesso veniamo alle ragioni di questo. Perché sono stressati? La dieta ha portato alla luce questa cosa che è sempre stata presente in me. L’ha evidenziata. La mia più grande paura ora è sviluppare in forma anche diversa, delle dipendenze, dei comportamenti ossessivi che appartengono a mio padre o depressioni che sono stati di mia madre.
La vera domanda cioè è quanto degli aspetti psicologici dei genitori passano ai figli? O, nella propria testa, è tutta farina del proprio sacco? Chi lo sa… Per ora sono cosciente del disagio e devo fare leva su chi mi circonda perché mi capisca e mi aiuti (anche lasciandomi in pace fare le cose senza domande).

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